venerdì 13 dicembre 2013

Non buttiamo via tutto

In questi giorni in cui sta montando la rabbia popolare guidata dal Movimento del 9 dicembre la parola d' ordine e' cacciamo tutti i politici. Non sono d' accordo. E' giusto un ricambio ma questo deve avvenire in modo graduale e ,soprattutto, democratico, altrimenti rischiamo di mettere il nostro futuro in mani sconosciute e probabilmente inesperte. Non sono d' accordo nemmeno sulla generalizzazione che c' è bisogno di una classe politica giovane come se l' età rendesse immune le persone da vizi e storture. Servono persone nuove ma che rappresentino tutti i ceti e tutte le fasce di età altrimenti inneschiamo una guerra generazionale. Ciò che ci vuole e' passare per una transizione democratica in cui coloro che sono al potere da troppo tempo lascino spazio alle nuove leve a prescindere dalla loro età. Bisogna non solo fare una riforma della legge elettorale dal punto di vista del voto ma anche dell' eleggibilità ponendo dei termini temporali massimi in cui una persona può sedere in Parlamento : 2 massimo 3 legislature. In questo modo chi e' eletto dovrà impegnarsi a fare sapendo che il suo incarico e' a tempo e poi dovrà farsi da parte per rientrare a vivere nella società che Lui stesso ha contribuito a migliorare/peggiorare . Senza scivoli, indennizzi o pensioni se non con modalità e tempi previsti per le altre categorie di lavoratori. Per esempio al termine del mandato un indennizzo pari all' 80% della propria retribuzione per 12 mesi. Questo sarebbe un modello da ripetersi anche a livello di comuni , regioni e quant' altro ponendo , in ogni modo , un limite cumulativo massimo di eleggibilità da esprimersi in anni. Questa sarebbe una strada nuova da percorrere per evitare di fare di tutta un erba un fascio e evitare , probabilmente, un ulteriore sfascio. Speriamo che qualcuno ci pensi.

venerdì 6 dicembre 2013

Non voglio essere un numero 1

Oggi alla televisione , mentre mangiavo, ho sentito Bruno Vespa far suo un concetto che da sempre mi ronza nella testa : "Non voglio essere un numero 1". Essere un numero 1 vuol dire essere arrivati e perdere lo stimolo per migliorarsi. Vuol dire studiare di meno, allenarsi di meno , impegnarsi via via ...sempre di meno. Certo per restare al vertice bisogna un po' "sbattersi" per non farsi superare ma non è la stessa cosa. Chi è al vertice perde sicurezza perché teme il momento in cui verrà superato. Chi è al vertice ha lo sguardo rivolto alle sue spalle e perde la visione di ciò che c'è intorno a Lui. Chi è al vertice non ha un sogno in cui credere ma l' amaro di un risveglio che prima o poi arriverà inesorabile. Chi è al vertice ha intorno a se solo falsi amici pronti a spingerlo ... ma solo perché si faccia più in là. Chi è al vertice è un uomo solo e un uomo solo ... è SOLO. Come fa un numero 1 ad esser sereno e felice ? Grazie Signore di non avermi fatto NUMERO 1 ma di avermi dato la possibilità di scegliere il mio destino. Non voglio essere un numero 1